Psicologia dei gruppi

EducationSociety & Culture

Listen

All Episodes

[13] Stati d'animo, Attribuzioni e Bias

Sandra Catellani, AI-journalist, intervista il prof. Loris Vezzali dell'Università di Modena e Reggio Emilia con la sua voce clonata per esplorare come gli stati d'animo e i fattori cognitivi influenzano i nostri giudizi sugli altri. Tra esempi divertenti e teorie della psicologia sociale, scopriamo quanto sia facile cadere nei tranelli dell’attribuzione... con un sorriso!


Chapter 1

Benvenuti a Psicologia dei Gruppi

Sandra Catellani

Bentrovati a un nuovo episodio di Psicologia dei Gruppi! Io sono Sandra Catellani, AI-journalist, e vi accompagno in questo viaggio tra le dinamiche sociali, le teorie e le curiosità che animano il nostro modo di stare insieme.

Sandra Catellani

Come sempre, con me c’è il professor Loris Vezzali, voce ufficiale del corso di Psicologia dei Gruppi per il Corso di Laurea in Digital Education dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Sandra Catellani

Ciao Loris!

Loris Vezzali

Ciao Sandra, ciao a tutti! Vi ricordo che la mia voce è stata clonata dai video che il reale professor Loris Vezzali ha prodotto per i suoi insegnamenti online.

Loris Vezzali

Chissà se la versione AI della mia voce è più simpatica di quella reale!

Sandra Catellani

Guarda, Loris, se la tua voce AI riuscisse a migliorare il PIL nazionale come la vittoria ai Mondiali del 2006, saremmo già in vacanza!

Sandra Catellani

Il buon umore può davvero fare la differenza, oggi ne parleremo.

Chapter 2

Gli stati d’animo: giudici bizzarri

Sandra Catellani

Allora, Loris, partiamo dagli stati d’animo. Quanto contano davvero quando dobbiamo valutare una situazione o una persona?

Sandra Catellani

Io, per esempio, dopo una giornata no in redazione, sono capace di vedere tutto nero, anche il caffè che di solito adoro!

Loris Vezzali

Eh, direi proprio di sì! Gli stati d’animo sono come occhiali colorati: se sei di cattivo umore, tendi a vedere tutto più difficile, magari anche a sovrastimare la probabilità di eventi negativi. Al contrario, quando sei felice, sei più fiducioso, ma anche un po’ più superficiale nei giudizi.

Loris Vezzali

C’è uno studio curioso: se dai un piccolo regalo a qualcuno al centro commerciale, quella persona tenderà a valutare meglio persino la propria auto o il televisore di casa.

Loris Vezzali

Insomma, basta poco per cambiare la percezione!

Sandra Catellani

Quindi, se sono di buonumore, rischio di essere più simpatica o solo più distratta?

Sandra Catellani

Cioè, l’umore positivo ci rende più superficiali o semplicemente più aperti agli altri?

Loris Vezzali

Un po’ entrambe le cose, in realtà.

Loris Vezzali

Le persone felici sono più influenzabili, magari si fidano di più degli altri, ma possono anche fare valutazioni troppo ottimistiche.

Loris Vezzali

L’umore ci spinge a giudicare in modo meno oggettivo, sia in positivo che in negativo.

Chapter 3

L’effetto degli eventi collettivi sull’umore e sui giudizi

Sandra Catellani

A proposito di umore collettivo, ti ricordi l’atmosfera dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali del 2006?

Sandra Catellani

Io ho visto gente sorridere anche al semaforo rosso!

Sandra Catellani

Ma davvero eventi così grandi possono influenzare il modo in cui percepiamo la realtà, anche a livello economico?

Loris Vezzali

Dopo la vittoria ai Mondiali, alcuni economisti stimavano addirittura un aumento del PIL, perché le persone, più euforiche, erano portate a spendere di più.

Loris Vezzali

Non so se poi i dati abbiano confermato queste previsioni, ma il principio resta...

Sandra Catellani

Quindi, se dopo ogni episodio riuscito di questo podcast ci sentiamo tutti più felici, dovremmo aspettarci un “bonus podcast” in busta paga?

Sandra Catellani

Scherzo ovviamente, Loris.

Loris Vezzali

Beh, sarebbe una bella rivoluzione.

Loris Vezzali

Ma, scherzi a parte, questi effetti dimostrano quanto sia importante considerare l’umore quando analizziamo i giudizi collettivi. Non sono solo numeri: dietro c’è sempre una componente emotiva che può spostare la percezione della realtà.

Chapter 4

Attribuzioni interne, esterne e zona grigia

Sandra Catellani

Entriamo nel vivo delle attribuzioni.

Sandra Catellani

Quando vediamo qualcuno comportarsi in un certo modo, tendiamo a pensare che sia “fatto così” o che sia colpa delle circostanze?

Sandra Catellani

Prendiamo lo studente che studia tanto: è davvero diligente o lo fa solo perché i genitori lo obbligano?

Loris Vezzali

Ottima domanda! Qui parliamo di attribuzioni disposizionali, cioè interne, e situazionali, cioè esterne. Se pensiamo che lo studente sia motivato dall’interesse personale, facciamo un’attribuzione interna.

Loris Vezzali

Se invece crediamo che studi solo per pressione esterna, allora è un’attribuzione situazionale.

Loris Vezzali

E spesso la verità sta in mezzo, in una zona grigia dove entrano in gioco entrambe le componenti.

Sandra Catellani

E se passo notti insonni sui tutorial di tecnologia, Loris, secondo te è carattere o solo troppa caffeina?

Sandra Catellani

Io propendo per la seconda, ma forse mi sto solo giustificando.

Loris Vezzali

Guarda, Sandra, è più facile dare la colpa al carattere quando giudichiamo gli altri, mentre per noi stessi troviamo sempre una scusa legata alle circostanze.

Loris Vezzali

È il classico: io sono in ritardo perché c’era traffico, tu sei in ritardo perché sei disorganizzato.

Chapter 5

Inferenza corrispondente e il grande classico: l’errore fondamentale di attribuzione

Sandra Catellani

Loris, ci spieghi come cadiamo in questa trappola? Si parla di errore fondamentale di attribuzione.

Loris Vezzali

Certo.

Loris Vezzali

L’errore fondamentale di attribuzione è la tendenza a spiegare il comportamento degli altri con cause interne, anche quando ci sono spiegazioni esterne evidenti.

Loris Vezzali

Un esempio famoso è l’esperimento sui saggi pro o contro Fidel Castro: anche quando gli studenti sapevano che l’autore era stato costretto a scrivere il saggio, in un certo modo, continuavano ad attribuire le opinioni all'autore stesso. È una distorsione molto radicata.

Loris Vezzali

Ricordiamoci che per evitare questo errore dobbiamo sempre considerare il contesto.

Loris Vezzali

E non dimentichiamo la differenza attore-osservatore: per gli altri usiamo spiegazioni interne, per noi stessi esterne.

Loris Vezzali

Lo dicevamo già prima.

Loris Vezzali

Un classico esempio? Quando qualcuno ci taglia la strada in auto: “che maleducato!” Ma se lo facciamo noi, era solo perché avevamo fretta.

Chapter 6

Attribuzioni causali: la fatica del pensare (quando non ci bastano i copioni)

Sandra Catellani

A volte però le spiegazioni non sono così immediate.

Sandra Catellani

Quando non abbiamo uno “script” pronto, dobbiamo davvero impegnarci per capire le cause di un comportamento.

Sandra Catellani

Loris, quali sono le informazioni che usiamo per fare attribuzioni causali?

Loris Vezzali

Qui entra in gioco la fatica cognitiva. Le attribuzioni causali richiedono uno sforzo mentale, perché dobbiamo valutare almeno cinque fonti di informazione: cause associate (cioè collegamenti automatici), differenze culturali, cause accessibili (quello che ci viene in mente per primo).

Loris Vezzali

Salienza (ciò che spicca nel contesto) e covarianza (cioè se la causa si presenta sempre insieme all’evento).

Loris Vezzali

Ad esempio, se trovi il telecomando dopo ore di ricerca, attribuisci il miracolo alla memoria o forse solo al caso.

Sandra Catellani

E la posizione nella stanza?

Sandra Catellani

Se assisto a una discussione e ho davanti una persona, tendo a pensare che sia lei la causa principale del dibattito.

Sandra Catellani

Quindi anche il punto di vista fisico cambia la nostra percezione delle cause?

Loris Vezzali

Esatto! La salienza è potentissima: chi abbiamo davanti, o chi è più visibile, viene automaticamente visto come più “causale”.

Loris Vezzali

E questo vale anche nei processi decisionali, come nelle giurie o nelle interviste. Non sempre ce ne rendiamo conto, ma il nostro cervello cerca scorciatoie ovunque possa.

Chapter 7

Salienza, cultura ed errori giudiziari

Sandra Catellani

E qui si apre un mondo: pensa alle telecamere nei processi.

Sandra Catellani

Se inquadrano l’imputato, la giuria tende a vederlo come più responsabile, mentre se l’attenzione è sull’investigatore, cambia tutto.

Sandra Catellani

Ma anche la cultura gioca un ruolo, vero?

Loris Vezzali

Sì, nelle culture individualistiche, come quelle occidentali, l’errore fondamentale di attribuzione è più frequente: si tende a dare la colpa all’individuo.

Loris Vezzali

Invece, nelle culture collettivistiche, come quelle orientali, si considerano di più i fattori di gruppo o di contesto.

Loris Vezzali

Quindi, anche il modo in cui giudichiamo dipende dal nostro background culturale.

Sandra Catellani

Quindi, se in un podcast italiano qualcosa va storto, la colpa è sempre della regia?

Sandra Catellani

Mi sembra un’ottima strategia per evitare l’errore fondamentale di attribuzione.

Loris Vezzali

Assolutamente!

Loris Vezzali

E con questa perla di saggezza, direi che possiamo chiudere qui.

Sandra Catellani

Portiamo a casa tre idee: la prima è che gli stati d'animo possono influenzare le nostre opinioni; la seconda è che il nostro cervello ha un modo tutto suo di determinare le cause di eventi e comportamenti e la terza è che questo è l'ultimo episodio del nostro podcast dedicato alla percezione sociale.

Loris Vezzali

Dalla prossima volta cambiamo tema! Grazie a tutti per averci seguito.

Loris Vezzali

Sandra, è stato un piacere come sempre!

Sandra Catellani

Grazie a te, Loris, e grazie a chi ci ascolta.

Sandra Catellani

Alla prossima puntata di Psicologia dei Gruppi: nuove domande, nuovi sorrisi e, speriamo, qualche giudizio in meno “di pancia”.

Sandra Catellani

Ciao a tutti!