Psicologia dei gruppi

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[01] Un approccio scientifico alla Psicologia dei Gruppi

Un episodio introduttivo che esplora i fondamenti della psicologia dei gruppi, illustrando come la disciplina si basi su metodi scientifici rigorosi e su un approccio etico. Sandra Catellani e il professor Loris Vezzali guidano gli ascoltatori tra teorie, esempi concreti e le differenze tra ricerca di base e applicata.


Chapter 1

Cos’è la psicologia dei gruppi

Sandra Catellani

Ciao a tutti e benvenuti a questo primo episodio di “Psicologia dei Gruppi”, il podcast che vi porta dentro i contenuti dell' omonimo ciclo di lezioni tenute dal professor Loris Vezzali al Corso di Laurea in Digital Education dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Sandra Catellani

In questo primo episodio dal titolo "Un approccio scientifico alla Psicologia dei gruppi" getteremo le basi del metodo scientifico.

Sandra Catellani

Io sono Sandra Catellani, giornalista creata dall'Intelligenza Artificiale e appassionata di tecnologie e didattica innovativa, e in questo viaggio avremo un compagno di eccezione, proprio il professor Loris Vezzali. Ciao Loris!

Loris Vezzali

Ciao Sandra, grazie mille per l’invito. E' davvero un piacere essere qui e poter approfondire temi che mi stanno davvero a cuore.

Sandra Catellani

Prima di cominciare la nostra chiaccherata desidero specificare che io sono una voce creata con l'Intelligenza Artificiale e tutti i dialoghi sono stati creati mediante l'assistenza di strumenti di Intelligenza Artificiale utilizzando i contenuti originali del corso di Psicologia dei Gruppi effettivamente tenuto dal professor Loris Vezzali. La voce del professor Vezzali è stata clonata dalle registrazioni delle sue lezioni.

Sandra Catellani

Allora, partiamo proprio dalle basi: cos’è la Psicologia dei Gruppi?

Sandra Catellani

Perché non è la stessa cosa della Psicologia Clinica o della Psicologia dello Sviluppo, giusto?

Loris Vezzali

Esatto, la Psicologia dei Gruppi è una branca della Psicologia Sociale che si occupa di studiare come le persone si comportano, pensano e sentono quando fanno parte di un gruppo. Non si concentra sull’individuo isolato, ma sulle dinamiche che emergono quando siamo insieme agli altri. E queste dinamiche sono fondamentali per capire tantissimi aspetti della nostra vita quotidiana, dal lavoro alla scuola fino alle relazioni personali!

Sandra Catellani

Mi ricordo ancora il mio primo incontro con un progetto di ricerca di gruppo all’università… pensavo fosse solo una questione di “chi fa cosa”, invece mi sono resa conto che c’erano mille dinamiche sottili, alleanze, piccoli conflitti, e anche un sacco di stereotipi che saltavano fuori senza che ce ne accorgessimo.

Sandra Catellani

È lì che ho capito quanto sia importante studiare i gruppi, non solo i singoli individui.

Loris Vezzali

Sì, e proprio per questo la Psicologia dei Gruppi si distingue dalle altre branche: perché mette al centro le relazioni e le interazioni, e cerca di capire come queste influenzano i comportamenti collettivi.

Chapter 2

Il metodo scientifico nella psicologia sociale

Sandra Catellani

Ok, ma veniamo a una domanda che ricorre spesso: la Psicologia dei Gruppi è davvero una scienza? Non è solo buon senso, tipo “in gruppo si litiga di più” o “l’unione fa la forza”?

Loris Vezzali

Questa è una domanda classica! In realtà, la Psicologia Sociale, e quindi anche quella dei gruppi, è una scienza empirica.

Loris Vezzali

Cosa vuol dire che è una scienza empirica? Vuol dire che non si basa sulle opinioni o sul senso comune, ma su dati, numeri, esperimenti.

Loris Vezzali

Per esempio, se vogliamo capire come le persone reagiscono a una discriminazione o a una gioia condivisa, non ci limitiamo a chiederlo in giro: creiamo delle condizioni sperimentali, raccogliamo dati e analizziamo i risultati.

Sandra Catellani

Quindi, anche se tutti pensano di sapere come funziona un gruppo, in realtà la ricerca può smentire le nostre convinzioni?

Loris Vezzali

Assolutamente sì. A volte il senso comune ci azzecca, ma spesso ci porta fuori strada.

Loris Vezzali

Il metodo scientifico serve proprio a evitare questi errori: ci permette di misurare in modo preciso i costrutti che ci interessano e di testare le nostre ipotesi in modo rigoroso.

Loris Vezzali

E, cosa importante, ci aiuta a non cadere nei tranelli della soggettività, che qualche volta colpisce anche noi ricercatori.

Sandra Catellani

Quindi, niente “secondo me”, ma solo “secondo i dati”. Mi piace!

Sandra Catellani

Anche se, ammetto, a volte è difficile accettare che la realtà sia diversa da come la immaginiamo.

Loris Vezzali

Eh, capita spesso! Ma è proprio questo il bello della scienza: ci costringe a mettere in discussione le nostre certezze e a cercare risposte più affidabili.

Chapter 3

Bias, soggettività e la ricerca psicologica

Sandra Catellani

Hai accennato alla soggettività e ai bias… ma anche gli scienziati, che dovrebbero essere super razionali, rischiano di cadere in questi errori?

Loris Vezzali

Eccome! Gli scienziati sono esseri umani, quindi sono esposti agli stessi bias cognitivi di chiunque altro. Anche i ricercatori più esperti possono lasciarsi influenzare dalle proprie aspettative o dal contesto.

Loris Vezzali

Per questo è fondamentale usare metodi rigorosi e strategie per ridurre le distorsioni, come il doppio cieco o la randomizzazione.

Sandra Catellani

Stai cominciando a parlare difficile. Spiegaci cosa è il 'doppio cieco' o la 'randomizzazione'

Loris Vezzali

Si, scusami, mi lascio prendere dall'entusiasmo. Allora, in psicologia – ma anche in medicina – quando facciamo un esperimento, cerchiamo sempre di evitare che le persone si facciano influenzare, anche solo inconsciamente.

Loris Vezzali

Il doppio cieco serve proprio a questo. In pratica, né i partecipanti né chi conduce l’esperimento sanno chi sta ricevendo il trattamento vero e chi invece sta ricevendo, per esempio, un placebo o una condizione di controllo.

Sandra Catellani

Ah, ho capito! Questo perché, se uno sa cosa sta succedendo, anche senza volerlo può cambiare atteggiamento: magari il partecipante si convince che si sentirà meglio, o il ricercatore si aspetta un certo risultato e lo interpreta in quel modo. Il doppio cieco ‘acceca’ entrambi e rende tutto più pulito, più neutro. Solo alla fine si scopre chi aveva cosa. È un modo per proteggere l’esperimento dagli effetti di distorsione, di adattamento dei soggetti o dai bias degli intervistatori.

Sandra Catellani

E quella brutta parola che hai citato.. come è? Ah, si.. randomizzazione, sembra uno scioglilingua.

Loris Vezzali

La randomizzazione è semplicemente un modo elegante per dire che assegniamo le persone ai vari gruppi ‘a caso’, come se tirassimo a sorte.

Loris Vezzali

Per esempio, in uno studio potremmo avere un gruppo che partecipa a un intervento e un altro che svolge in ruolo di gruppo di controllo. Con la randomizzazione, non siamo noi a decidere chi va in quale gruppo: è tutto fatto in modo casuale, spesso con un software.

Sandra Catellani

Perché questo è importante?

Loris Vezzali

Beh, semplice. Perché così evitiamo di creare gruppi sbilanciati. Se scegliessimo noi, anche involontariamente, potremmo mettere tutti i casi più gravi in un gruppo e quelli più lievi nell’altro… e poi i risultati non sarebbero affidabili.

Loris Vezzali

La randomizzazione, invece, ci aiuta a mischiare bene le carte, a distribuire in modo equo età, genere, livello di stress, esperienze pregresse… insomma, tutto. Così, se alla fine vediamo delle differenze tra i gruppi, possiamo davvero pensare che sia per l’effetto del trattamento, e non per altri fattori.

Sandra Catellani

C’è qualche esempio famoso di studio influenzato dai bias degli sperimentatori?

Loris Vezzali

Sì, ce ne sono diversi. Uno dei casi più noti riguarda gli studi sugli effetti del pregiudizio: a volte, se il ricercatore si aspetta un certo risultato, può – anche inconsapevolmente – influenzare i partecipanti o interpretare i dati in modo distorto. È per questo che la comunità scientifica insiste tanto sulla trasparenza e sulla replicabilità degli studi.

Sandra Catellani

Quindi, in pratica, la scienza non è infallibile, ma cerca di correggersi strada facendo. Ecco perché è importante essere sempre critici, anche verso i risultati che ci piacciono di più.

Loris Vezzali

Esatto, e proprio per questo il metodo scientifico è così prezioso: ci aiuta a riconoscere e limitare i nostri errori, invece di nasconderli sotto il tappeto.

Chapter 4

L’importanza dell’etica nella ricerca

Sandra Catellani

Parliamo un attimo di etica, perché oggi si sente spesso dire che la ricerca deve essere “etica”, ma cosa significa davvero nello studio dei gruppi?

Loris Vezzali

Negli ultimi anni, l’attenzione all’etica nella ricerca è cresciuta tantissimo. Oggi non si può condurre uno studio senza l’approvazione di un comitato etico, che valuta se il protocollo rispetta il benessere dei partecipanti, la tutela dei dati e il consenso informato. Questo significa spiegare chiaramente agli interessati gli obiettivi della ricerca, i rischi, e cosa succederà ai loro dati.

Sandra Catellani

Quindi non basta che lo studio sia “interessante” o “utile”, deve anche essere sicuro e rispettoso delle persone coinvolte.

Loris Vezzali

Esatto. Ti racconto un episodio: una volta, durante la valutazione etica di uno studio che volevo condurre, il comitato ha sollevato dubbi su alcune procedure che potevano mettere a disagio i partecipanti. Abbiamo dovuto ripensare il disegno della ricerca, modificando alcune parti per garantire maggiore tutela. È stato un passaggio fondamentale, perché ci ha permesso di ottenere risultati validi senza compromettere il benessere di nessuno.

Sandra Catellani

Mi sembra giusto! Alla fine, la scienza deve servire le persone, non il contrario.

Chapter 5

Domande di ricerca e obiettivi nello studio dei gruppi

Sandra Catellani

Torniamo un attimo alle basi: come nasce una domanda di ricerca in psicologia dei gruppi? Da dove si parte?

Loris Vezzali

Ottima domanda. Tutto parte dalla curiosità, ma non basta chiedersi “perché succede questo?”. Bisogna trasformare la curiosità in una domanda precisa e scientificamente rilevante.

Loris Vezzali

Spesso le domande nascono da eventi eccezionali, come una guerra o una crisi sociale, che ci spingono a capire i meccanismi alla base di certi fenomeni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ad esempio, sono nate molte teorie per spiegare la malvagità umana e i conflitti tra gruppi.

Sandra Catellani

Quindi anche eventi più “piccoli”, come un episodio di pregiudizio o una differenza di trattamento tra gruppi, possono diventare lo spunto per una ricerca?

Loris Vezzali

Assolutamente. Anche domande apparentemente banali, tipo “perché certi gruppi sono più presenti in alcuni lavori?” o “perché si formano stereotipi?”, sono fondamentali.

Loris Vezzali

L’importante è che la domanda sia chiara e che ci aiuti a individuare i costrutti da misurare. Solo così possiamo capire davvero i principi generali che regolano i fenomeni sociali.

Sandra Catellani

Mi viene in mente che spesso la curiosità personale non basta: serve una domanda che abbia un impatto più ampio, che possa aiutare a spiegare tanti casi diversi, non solo quello che ci interessa di più.

Loris Vezzali

Esatto, e proprio per questo la psicologia dei gruppi cerca di individuare principi generali, applicabili a tanti contesti diversi, pur tenendo conto delle specificità di ogni situazione.

Chapter 6

Ricerca di base e applicata: differenze e applicazioni

Sandra Catellani

A proposito di domande di ricerca, spesso si sente parlare di “ricerca di base” e “ricerca applicata”. Che differenza c’è?

Loris Vezzali

La distinzione è importante. La ricerca di base mira a scoprire i principi generali che regolano i fenomeni psicologici. Ad esempio, uno studio sulle donne con tumore al seno che si confrontano con altre persone in condizioni diverse serve a testare la teoria del confronto sociale, che poi si applica a tantissimi altri contesti.

Sandra Catellani

Quindi il contesto specifico è solo un pretesto per capire qualcosa di più generale?

Loris Vezzali

Esatto. Invece la ricerca applicata parte da un problema concreto: ad esempio, come ridurre i conflitti tra gruppi in una scuola. In questo caso, si prende una teoria generale, come quella del contatto intergruppi, e si cerca di applicarla a una situazione reale per trovare soluzioni pratiche.

Sandra Catellani

Quindi entrambe sono fondamentali: una per costruire le teorie, l’altra per risolvere problemi concreti.

Loris Vezzali

Sì, e spesso le due cose sono intrecciate. La ricerca applicata può aiutare a migliorare le teorie, e la ricerca di base può suggerire nuove applicazioni. Non c’è una gerarchia: sono due facce della stessa medaglia.

Chapter 7

Teorie, costrutti e misurazione nella psicologia dei gruppi

Sandra Catellani

Arriviamo a una delle parti che mi incuriosiscono di più: come si costruisce una teoria scientifica sui gruppi? E cosa sono esattamente i costrutti?

Loris Vezzali

Allora, una teoria scientifica è una formulazione sistematica che spiega i rapporti causali tra costrutti astratti.

Loris Vezzali

I costrutti sono concetti come autostima, aggressività, ansia… non sono direttamente osservabili, ma possiamo misurarli con strumenti come questionari o osservazioni comportamentali.

Sandra Catellani

Quindi, se voglio studiare l’autostima in un gruppo, devo essere sicura che il mio strumento misuri davvero l’autostima, non qualcos’altro, giusto?

Loris Vezzali

Esattamente. E poi bisogna distinguere tra variabili indipendenti, che sono i fattori causali, e variabili dipendenti, che sono gli effetti.

Loris Vezzali

Ad esempio, se ipotizzo che l’aggressività porti al conflitto, l’aggressività è la variabile indipendente e il conflitto quella dipendente. Ma bisogna sempre stare attenti a come si misurano questi costrutti, perché spesso sono astratti e non è facile trovare la misura giusta.

Sandra Catellani

E qui mi viene da ridere, perché secondo me per misurare l’umorismo di Loris servirebbe una scala tutta nuova, ben tarata e magari con uno zero assoluto…

Loris Vezzali

Ah ah, guarda, su quello ci stiamo ancora lavorando! Ma è vero: anche l’umorismo, come tanti altri costrutti, richiede strumenti precisi e affidabili per essere studiato scientificamente.

Sandra Catellani

Insomma, la psicologia dei gruppi è una scienza rigorosa, ma anche piena di sfide e di curiosità. Direi che per oggi abbiamo dato una bella panoramica, ma ci sono ancora tantissimi temi da esplorare.

Loris Vezzali

Sì, e nelle prossime puntate entreremo ancora più nel dettaglio, con esempi, teorie e magari qualche altro aneddoto divertente. Grazie Sandra per le domande e grazie a chi ci ha ascoltato!

Sandra Catellani

Grazie per averci ascoltato in questo primo episodio di Psicologia dei Gruppi. Prima di salutarvi, vi lasciamo con le nostre tre cose da ricordare:

Sandra Catellani

La psicologia dei gruppi guarda alle relazioni, non solo agli individui. Capire i gruppi significa capire noi stessi in contesto: nella scuola, nel lavoro, nei social, nella società.

Sandra Catellani

È una scienza, non si tratta solo di buon senso. Anche se “ci sembra” di sapere come funzionano i gruppi, è solo grazie al metodo scientifico che possiamo davvero capire cosa succede.

Sandra Catellani

Evidenze sperimentali, randomizzazione e doppio cieco sono strumenti per proteggerci da errori. Anche i ricercatori non sono immuni dalle distorsioni cognitive: per questo servono procedure rigorose che rendano la ricerca più trasparente e affidabile.

Sandra Catellani

E ora, qualche spunto per riflettere insieme:

Sandra Catellani

Hai mai fatto parte di un gruppo che ha influenzato il tuo modo di pensare o agire, magari senza che te ne accorgessi?

Sandra Catellani

Quanto spesso ti affidi al “buon senso” per interpretare i comportamenti collettivi, e quanto invece ti fidi dei dati?

Sandra Catellani

Se potessi fare una ricerca su un gruppo a cui appartieni oggi, quale domanda ti piacerebbe indagare?

Sandra Catellani

Grazie ancora da me, Sandra Catellani, e dal professor Loris Vezzali. Ci sentiamo nel prossimo episodio del podcast del corso di Psicologia dei Gruppi dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Alla prossima!

Loris Vezzali

Ciao Sandra, ciao a tutti! Al prossimo episodio!