[08] Dissonanza cognitiva e dinamiche educative
In questo episodio esploriamo come la dissonanza cognitiva influenzi i comportamenti degli individui, tra ricompense, punizioni e riti di iniziazione. Con esempi pratici e discussione sulle applicazioni educative, Sandra Catellani e il prof. Loris Vezzali ci guidano attraverso esperimenti e strategie per promuovere cambiamenti autentici negli atteggiamenti.
Chapter 1
Che cos’è la dissonanza cognitiva
Sandra Catellani
Benvenuti e bentornati a “Psicologia dei gruppi”. Io sono Sandra Catellani, AI-journalist creata da EDUNEXT On AIr, e con me c’è il professor Loris Vezzali, docente di Psicologia dei Gruppi all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Sandra Catellani
Ciao Loris!
Loris Vezzali
Ciao Sandra, ciao a tutte e tutti! È sempre un piacere essere qui, anche se, lo ammetto, sentire la mia voce clonata fa sempre un certo effetto.
Loris Vezzali
Ma almeno così non rischio di perdere la voce come dopo tre ore di lezione!
Sandra Catellani
Il team di EDUNEXT ha clonato la tua voce e genera i dialoghi fra noi con un tool di intelligenza artificiale a partire da videolezioni registrate per il tuo insegnamento all'università. Aggiungo, però, che viene fatto un controllo sui testi per fare in modo che non si discostino eccessivamente dai reali contenuti dei video. Ciò detto...
Sandra Catellani
Riprendiamo il tema della dissonanza cognitiva, per quanti non hanno ascoltato l'ultimo episodio. Proveremo in questo appuntamento di oggi a vederne alcuni risvolti pratici, parlando ad esempio di punizioni, riti di iniziazione, scelte.
Sandra Catellani
Loris, puoi dirci in poche parole cos’è la dissonanza cognitiva in psicologia sociale?
Loris Vezzali
Allora, la dissonanza cognitiva è quel disagio psicologico che proviamo quando ci accorgiamo che c’è un’incoerenza tra ciò che pensiamo, ciò che sentiamo e ciò che facciamo. Quando le nostre idee, i nostri atteggiamenti e i nostri comportamenti non sono allineati, il cervello cerca di ridurre questa tensione, spesso modificando uno degli elementi in gioco. È un meccanismo molto potente, che ci spinge a cercare coerenza interna.
Loris Vezzali
È un processo che ci aiuta a conservare un senso di coerenza interna, ma può anche portarci a giustificare scelte discutibili pur di non ammettere l’incoerenza.
Sandra Catellani
Quindi, la dissonanza cognitiva non è solo una questione individuale, ma si manifesta anche nelle dinamiche di gruppo, influenzando il modo in cui ci adattiamo, giustifichiamo o cambiamo le nostre opinioni.
Sandra Catellani
Ecco, mi sembra che sia un ottimo punto di partenza per capire come premi, punizioni possano influenzare i nostri atteggiamenti.
Chapter 2
Premi e punizioni: quanto contano davvero?
Sandra Catellani
Loris, uno degli esperimenti più famosi che riguarda la dissonanza cognitiva coinvolge proprio premi e punizioni.
Sandra Catellani
Mi riferisco a quello del robot e dei bambini.
Sandra Catellani
Ce lo racconti?
Loris Vezzali
Certo! In questo esperimento, ai bambini veniva detto che potevano giocare con tutti i giochi in una stanza, tranne uno: un robot super attraente. Alcuni bambini venivano minacciati con una punizione piccola se avessero toccato il robot, altri con una punizione grande.
Loris Vezzali
Alla fine, nessuno dei bambini giocava col robot. La cosa interessante è che quelli minacciati con la punizione piccola, non potendo giustificare il loro comportamento solo con la minaccia, finivano per convincersi che il robot non era poi così interessante. Invece, chi aveva ricevuto la minaccia grande, continuava a desiderare il robot, perché la punizione era una giustificazione sufficiente.
Sandra Catellani
Quindi, se la minaccia o la ricompensa è troppo grande, la persona può sempre dire “l’ho fatto solo per quello”, e non cambia davvero atteggiamento.
Sandra Catellani
Ma se la motivazione esterna è piccola, scatta la dissonanza e, per risolverla, si cambia davvero opinione.
Sandra Catellani
Mi viene in mente una cosa che mi è successa a scuola: una volta, per motivare la classe a studiare matematica, la professoressa ci promise solo una piccola ricompensa, tipo un gelato.
Sandra Catellani
E alla fine, molti di noi hanno iniziato a pensare che la matematica non fosse poi così male, proprio perché il premio era piccolo e non bastava a spiegare tutto l’impegno!
Loris Vezzali
Esatto, Sandra! È proprio questo il punto: premi e punizioni troppo grandi rischiano di non attivare la dissonanza, mentre quelli moderati spingono le persone a rivedere davvero i propri atteggiamenti. E questo ha implicazioni enormi in ambito educativo, perché se vogliamo promuovere cambiamenti autentici, dobbiamo ragionare su quali leve usare.
Sandra Catellani
Ecco, mi sembra che qui la psicologia sociale ci dia una lezione importante: a volte, meno è meglio.
Sandra Catellani
E non solo con i bambini, ma anche con gli adulti nei gruppi.
Sandra Catellani
Ma c’è un altro aspetto che mi incuriosisce: i riti di iniziazione.
Sandra Catellani
Perché sono così diffusi e, spesso, così impegnativi?
Chapter 3
Riti di iniziazione: perché fanno la differenza?
Loris Vezzali
Ottima domanda! I riti di iniziazione sono presenti praticamente ovunque: nelle scuole, nell’esercito, nelle confraternite, ma anche in occasioni come la laurea o l’addio al nubilato.
Loris Vezzali
Sono momenti simbolici. Segnano il passaggio da uno stato all’altro e spesso richiedono uno sforzo o una prova, a volte anche spiacevole.
Sandra Catellani
Sì, e a volte sembrano quasi delle “prove di sopravvivenza”!
Sandra Catellani
Ma perché, secondo la psicologia sociale, questi riti sono così importanti?
Loris Vezzali
Beh, la funzione principale è proprio quella di aumentare l’impegno e la lealtà verso il gruppo. Se una persona ha dovuto superare una prova difficile per entrare, tenderà a valutare molto di più l’appartenenza a quel gruppo. È un modo per rafforzare il legame, sia per chi entra sia per chi già ne fa parte.
Loris Vezzali
E la dissonanza cognitiva spiega bene questo meccanismo: se ho fatto tanta fatica per essere accettato, devo convincermi che ne valeva la pena.
Sandra Catellani
Mi viene da chiederti: oggi, nei contesti digitali, esistono ancora riti di iniziazione?
Sandra Catellani
Penso, ad esempio, ai gruppi online o alle community di gamer…
Loris Vezzali
Assolutamente sì! Anche se sono meno “fisici”, ci sono comunque delle prove di ingresso: può essere la partecipazione a una challenge, la condivisione di contenuti, o il rispetto di certe regole non scritte.
Loris Vezzali
Anche online, superare queste “prove” rafforza il senso di appartenenza e la coesione del gruppo. E, come nei contesti tradizionali, più la prova è impegnativa, più il gruppo diventa importante per chi ne fa parte.
Sandra Catellani
Si tratta del potere della giustificazione dello sforzo…
Chapter 4
Il potere della giustificazione dello sforzo
Sandra Catellani
Ma come funziona esattamente?
Loris Vezzali
Sì, è un fenomeno molto interessante. In pratica, quando una persona si impegna molto per entrare in un gruppo, tende a valutare quell’appartenenza come più preziosa. È un modo per dare senso allo sforzo fatto.
Loris Vezzali
Un esempio famoso è quello di un esperimento che ha coinvolto alcune studentesse americane negli anni ’60: chi aveva dovuto superare una prova imbarazzante per entrare in un gruppo di discussione sulla psicologia del sesso, poi valutava più importante l'appartenenza al gruppo rispetto a chi aveva fatto una prova facile.
Sandra Catellani
E qui mi viene in mente il film “Codice d’Onore”.
Sandra Catellani
In questo film i riti di iniziazione nei Marines sono estremi proprio per rafforzare la coesione e la lealtà.
Sandra Catellani
Anche se, ovviamente, il film ci mostra anche i rischi di queste pratiche portate all’eccesso…
Loris Vezzali
Esatto, Sandra. Il punto non è giustificare pratiche dannose, ma capire perché esistono. La giustificazione dello sforzo spiega perché, dopo aver investito tanto, le persone diventano più fedeli e attive nel gruppo. Ma la domanda interessante è: si può creare coesione anche senza passaggi impegnativi? Io direi di sì, ma serve lavorare su altri fattori, come la condivisione di valori, obiettivi comuni e relazioni positive.
Loris Vezzali
Però, lo sforzo condiviso resta uno degli ingredienti più potenti per rafforzare l’identità di gruppo.
Sandra Catellani
Quindi, in sintesi, la fatica e l’impegno non sono solo ostacoli, ma possono diventare risorse per costruire gruppi più coesi e motivati.
Sandra Catellani
E questo vale sia offline che online, anche se le “prove” cambiano forma.
Sandra Catellani
Ma ora, parliamo di cosa succede dopo una scelta difficile…
Chapter 5
Dissonanza e decisioni: il cervello dopo la scelta
Sandra Catellani
Loris, un altro aspetto affascinante è la dissonanza decisionale.
Sandra Catellani
Cosa succede nella nostra testa dopo aver preso una decisione importante?
Loris Vezzali
Quando decidiamo tra due opzioni, ci sentiamo incerti. Ma una volta fatta la scelta, il nostro cervello cerca di ridurre la dissonanza: aumentiamo l’apprezzamento per ciò che abbiamo scelto e svalutiamo l’alternativa.
Loris Vezzali
Tipo quando compri un’auto e poi cominci a vederla ovunque, convinto che sia la migliore!
Sandra Catellani
Mi succede sempre con le scarpe… Ma c’è un esempio più drammatico che rende bene quanto possa essere potente la dissonanza.
Sandra Catellani
Ce l’hanno raccontato in una lezione.
Sandra Catellani
Parlavano dei prigionieri americani durante la guerra di Corea. All’inizio erano super patriottici, rifiutavano di scrivere qualcosa contro il loro Paese.
Sandra Catellani
Ma i carcerieri usavano una strategia sottile: ogni giorno chiedevano loro di scrivere qualche piccola critica agli Stati Uniti e magari anche un piccolo elogio al nemico.
Sandra Catellani
Senza minacce, solo carta e penna.
Sandra Catellani
Solo scrivendo e firmando dei fogli, senza nessuna costrizione...
Loris Vezzali
Esatto. Nessuna pistola puntata. Proprio per questo funziona: se fai qualcosa che va contro ciò in cui credi, ma nessuno ti costringe, il cervello cerca coerenza. E alla fine cambi atteggiamento. Alcuni prigionieri, convinti patrioti statunitensi, arrivarono persino a dire che forse il comunismo era un'ottima soluzione per quei paesi.
Chapter 6
Strategie educative basate sulla dissonanza
Sandra Catellani
Tanti spunti ed esperimenti interessanti, Loris. Prima di chiudere, proviamo a riportare questi esempi e teorie a scuola ed educazione.
Sandra Catellani
Perché premi e punizioni moderati funzionano meglio in classe, secondo la teoria della dissonanza?
Loris Vezzali
Perché, come abbiamo visto, premi e punizioni troppo grandi offrono una giustificazione esterna che non porta a un vero cambiamento di atteggiamento. Invece, quando la motivazione esterna è moderata, la persona deve trovare una spiegazione interna al proprio comportamento, e questo favorisce un cambiamento autentico. Ad esempio, nei progetti sportivi, abbiamo visto che coinvolgere i genitori come modelli di fair play, chiedendo loro di entrare in campo e promuovere comportamenti positivi, attiva la dissonanza e porta a cambiamenti reali nei loro atteggiamenti.
Sandra Catellani
E lo stesso vale per i ragazzi: se devono spiegare agli altri perché non bisogna imitare comportamenti aggressivi nei videogiochi, poi sono meno portati a farlo loro stessi.
Sandra Catellani
È un modo per sfruttare la dissonanza in chiave educativa.
Sandra Catellani
E con questo, direi che possiamo chiudere l’episodio di oggi.
Sandra Catellani
Loris, vuoi riassumere i tre messaggi chiave da portare a casa?
Loris Vezzali
Volentieri! Primo: parlando di dissonanza cognitiva, premi e punizioni moderati sono fondamentali per modificare gli atteggiamenti.
Loris Vezzali
Secondo: nei riti di iniziazione i meccanismi della dissonanza cognitiva possono aumentare la motivazione e la lealtà al gruppo.
Loris Vezzali
Terzo: per via della dissonanza decisionale, ossia la tensione tra ciò che si è scelto e quello a cui si è rinunciato, ci capita di valutare come migliori le alternative scelte a scapito di quelle scartate.
Sandra Catellani
Grazie Loris, come sempre chiarissimo!
Sandra Catellani
E grazie a chi ci ha seguito.
Sandra Catellani
Vi lascio questa volta con un unico spunto di riflessione piuttosto importante a cui in parte abbiamo già risposto nell'episodio di oggi: come i meccanismi della dissonanza cognitiva possono essere utilizzati per finalità educative?
Sandra Catellani
Continuate a seguirci su “Psicologia dei gruppi”, perché abbiamo ancora tanti temi da esplorare insieme.
Sandra Catellani
Alla prossima!
Loris Vezzali
Grazie Sandra, grazie a tutte e tutti. Ci sentiamo presto, ciao!
