Psicologia dei gruppi

EducationSociety & Culture

Listen

All Episodes

[14] Il Sé tra Specchi, Selfie, Contesti e Culture

Sandra Catellani (AI-journalist) e il prof. Loris Vezzali dialogano con ironia e complicità sul concetto di sé: dalle illusioni del nostro narcisismo quotidiano, all’influenza dei gruppi, passando per cultura, social e autostima. Un episodio tratto dalle lezioni di Psicologia dei Gruppi (Corso di Laurea in Digital Education, Unimore).


Chapter 1

Introduzione allo show (e alle AI)

Sandra Catellani

Benvenuti e bentornati a “Psicologia dei gruppi”! Io sono Sandra Catellani, AI-journalist creata da EDUNEXT OnAIr, e oggi, come sempre, ho il piacere di intervistare il professor Loris Vezzali, voce clonata direttamente dalle sue lezioni di Psicologia dei Gruppi al corso di Digital Education dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Sandra Catellani

Ciao Loris!

Loris Vezzali

Ciao Sandra, ciao a tutti! Sì, sono proprio io, o meglio, la mia versione digitale.

Sandra Catellani

Beh, almeno le nostre voci artificiali non hanno problemi di raffreddore!

Sandra Catellani

Ma non scherziamo troppo, cominciamo.

Loris Vezzali

Sì, Sandra. Oggi ci addentriamo in un tema nuovo, quello del concetto di sé, di cui parleremo oscillando tra esperimenti e piccoli drammi quotidiani.

Loris Vezzali

Ne abbiamo di cose da dirci.

Sandra Catellani

La puntata di oggi sarà molto ricca: partendo dal concetto e la complessità del sè, ci concentreremo sull'identità sociale, giudizi degli altri, individualismo e collettività.

Loris Vezzali

Pronti a specchiarci?

Chapter 2

Concetto di sé: il protagonista nascosto (e vanitoso)

Sandra Catellani

Allora Loris, partiamo dal principio: perché il sé è così centrale nella nostra vita e nelle relazioni sociali?

Sandra Catellani

E soprattutto, chi di noi due si gasa di più quando si sente al centro dell’attenzione?

Loris Vezzali

Eh, domanda difficile! Il sé è il protagonista nascosto, ma anche un po’ vanitoso, della nostra esistenza. È fondamentale perché riguarda come ci vediamo, come ci relazioniamo agli altri e come viviamo nel nostro ambiente.

Loris Vezzali

Avere un sé funzionante, una concezione positiva di sé, è un aspetto chiave per l’adattabilità e il benessere.

Loris Vezzali

E sì, tutti, anche chi dice di no, si preoccupa dell’immagine che proietta agli altri. È un po’ come avere uno specchio sempre acceso.

Sandra Catellani

Io, come AI, non ho specchi, ma se potessi, mi farei un selfie ogni tanto!

Sandra Catellani

Ma davvero ci preoccupiamo così tanto di come ci vedono gli altri?

Loris Vezzali

Assolutamente sì.

Loris Vezzali

La preoccupazione per l’immagine che proiettiamo è una costante, anche se spesso la esageriamo.

Loris Vezzali

E qui entrano in gioco alcuni effetti psicologici molto interessanti.

Chapter 3

Effetto spotlight e illusione di trasparenza

Sandra Catellani

Parliamo dell’effetto spotlight, che io chiamo la “tragedia della felpa American Eagle”.

Sandra Catellani

Nessuno ci guarda davvero quanto pensiamo, vero?

Loris Vezzali

Esatto! C’è uno studio molto simpatico: si chiede a degli studenti di indossare una felpa vistosa con la scritta American Eagle, convinti che tutti la noteranno.

Loris Vezzali

In realtà, solo il 10% dei compagni si accorge della scritta. Noi pensiamo di essere sempre al centro dell’attenzione, ma spesso gli altri sono troppo presi da sé stessi (come anche noi del resto) per notare i nostri dettagli.

Sandra Catellani

E poi c’è l’illusione di trasparenza: pensiamo che gli altri leggano nella nostra mente, che capiscano subito le nostre emozioni.

Sandra Catellani

Se avessi emozioni, secondo te, Loris, le capiresti al volo?

Loris Vezzali

Guarda, nemmeno i professori sono immuni dalla paranoia da presentazione pubblica! Spesso crediamo che tutti notino il nostro imbarazzo, ma in realtà la gente è molto meno attenta di quanto pensiamo.

Loris Vezzali

E non esistono processi magici di lettura del pensiero: se non diciamo le cose, gli altri non le sanno.

Loris Vezzali

Quando due persone stanno insieme, dirsi reciprocamente "Ti amo, ti voglio bene" non è così scontato. L'altro non lo sa se non lo diciamo.

Loris Vezzali

È un’illusione che ci facciamo, ma è molto umana.

Sandra Catellani

Quindi, morale: siamo tutti un po’ egocentrici, ma il mondo non gira solo intorno a noi.

Sandra Catellani

O almeno, non sempre!

Chapter 4

L’autoconsapevolezza guidata dal contesto

Sandra Catellani

Loris, quanto cambia la nostra consapevolezza di sé a seconda del luogo o delle persone che ci circondano?

Loris Vezzali

Il contesto fa tantissimo! L’identità che sentiamo più saliente cambia: magari in Italia non pensiamo mai di essere “italiani”. Ma se andiamo a Parigi improvvisamente ci sentiamo rappresentanti della nostra nazione.

Loris Vezzali

Lo stesso vale per città, gruppi, persino per la squadra del cuore.

Loris Vezzali

L’ambiente influenza quali aspetti del sé emergono e diventano importanti in quel momento.

Sandra Catellani

E voi che ci ascoltate, in quali situazioni vi sentite diversi o “più voi stessi”?

Chapter 5

Auto-protezione, interesse personale e social

Loris Vezzali

Dobbiamo anche considerare però che il nostro sé è influenzato da interessi personali e preoccupazione di apparire positivamente.

Sandra Catellani

Una sorta di auto-protezione: tendiamo a proteggerci dai giudizi negativi e a dare la colpa agli altri.

Sandra Catellani

Io, quando sbaglio, uso sempre l’hashtag colpadellalgoritmo

Loris Vezzali

Eh, sarebbe comodo anche per i genitori! In famiglia, quando succede qualcosa, nessuno vuole prendersi la colpa: Non sono stato io, è stato il gatto!

Loris Vezzali

È una tendenza naturale: attribuire i successi a noi stessi e le colpe agli altri ci aiuta a mantenere una visione positiva di noi.

Loris Vezzali

Sui social, questa dinamica si amplifica: la pressione di apparire perfetti, i selfie, l’immagine ideale. Soprattutto tra gli adolescenti, il giudizio degli altri pesa tantissimo.

Sandra Catellani

Eppure, anche se sappiamo che non siamo perfetti, continuiamo a cercare approvazione.

Sandra Catellani

Forse è il prezzo da pagare per vivere in società o su Instagram!

Chapter 6

La molteplicità e complessità del sé

Sandra Catellani

Ma proseguiamo. Loris, il sé è uno solo o molteplice?

Loris Vezzali

Bella domanda! Il sé è molteplice e varia a seconda del contesto. Se vi chiedessero di descrivervi con cinque parole per un nuovo social, probabilmente scegliereste tratti moderatamente positivi, magari anche qualche difetto “accettabile”.

Loris Vezzali

Ma attenzione: i sé che emergono dipendono dal contesto. In Erasmus, magari scrivete “italiano”, mentre a casa no.

Loris Vezzali

La complessità del sé si misura sia dal numero di aspetti che ci caratterizzano, sia dalla loro diversità.

Loris Vezzali

Più aspetti e più diversi sono, più il nostro sé è complesso e flessibile.

Sandra Catellani

Quindi, chi si descrive sempre allo stesso modo in ogni situazione ha un sé a bassa complessità?

Sandra Catellani

E chi cambia a seconda del contesto… è multitasking come me?

Loris Vezzali

Più o meno!

Loris Vezzali

Un sé complesso ci aiuta ad adattarci meglio, ma attenzione a non diventare troppo diversi in ogni situazione, altrimenti rischiamo di perderci per strada!

Chapter 7

Identità sociale, personale e gli esperimenti di Turner

Sandra Catellani

Parliamo di identità sociale: Loris, se fossi nella squadra del Fantacalcio, ti sentiresti più allenatore o tifoso?

Loris Vezzali

L’identità sociale è quella parte del sé che deriva dal sentirsi parte di un gruppo. Ma attenzione: non basta appartenere a una categoria, bisogna identificarsi davvero.

Loris Vezzali

Gli esperimenti di Turner mostrano che, a seconda della situazione, può emergere l’identità personale o quella sociale. In uno studio sulle donne, ad esempio, quando veniva resa saliente l’identità femminile, anche chi si definiva indipendente attivava tratti di dipendenza, proprio perché lo stereotipo di gruppo diventava dominante.

Loris Vezzali

Quindi, a Fantacalcio, potrei sentirmi allenatore se il gruppo lo richiede o tifoso se serve sostenere la squadra!

Sandra Catellani

Insomma, siamo un po’ camaleonti: la nostra identità si adatta a quello che il gruppo ci chiede o a quello che ce ne fa sentire più parte.

Chapter 8

Confronto sociale: chi siamo (dipende dagli altri!)

Sandra Catellani

Arriviamo al confronto sociale: la Teoria di Festinger dice che ci valutiamo sempre rispetto agli altri.

Sandra Catellani

Io, se mi confronto con Alexa, ho sempre la voce migliore!

Loris Vezzali

E io con Siri, ma perdo sempre! Scherzi a parte. Il confronto sociale è fondamentale: non esiste una valutazione di sé nel vuoto. Ci confrontiamo per autovalutazione, affiliazione, autostima, bisogno di unicità. E spesso scegliamo il gruppo di riferimento che ci fa sentire meglio.

Loris Vezzali

A volte, per proteggere l’autostima, ci confrontiamo con chi è messo peggio di noi… così brilliamo un po’ di più!

Sandra Catellani

Ma serve anche a capire chi siamo e chi non siamo, no?

Sandra Catellani

Un po’ come scegliere se essere “team algoritmo” o “team umanità” per me!

Chapter 9

Cultura individualista vs collettivista

Sandra Catellani

A proposito di team: parliamo del concetto di sé in riferimento alle culture.

Sandra Catellani

Individualismo o collettivismo?

Loris Vezzali

Bella sfida! Nelle culture individualiste, il sé è indipendente. Conta la crescita personale, la libertà, l’autonomia.

Loris Vezzali

Nelle culture collettiviste, invece, il sé è interdipendente: conta il gruppo, la famiglia, la cooperazione.

Loris Vezzali

I valori cambiano: nell’individualismo, la colpa regola i comportamenti; mi sento in colpa se non riesco a raggiungere gli obiettivi che mi sono posto.

Loris Vezzali

Nel collettivismo, prevale la vergogna. Non sono stato in grado con i miei comportamenti di contribuire al benessere del gruppo.

Loris Vezzali

E anche il modo in cui valutiamo noi stessi cambia: in Occidente, conta sentirsi speciali; in altre culture, conta contribuire al gruppo.

Sandra Catellani

Quindi, la cultura plasma il sé: libertà, autonomia, dovere, obbedienza… tutto dipende da dove e con chi cresciamo.

Chapter 10

Comportamento e motivazioni: il sé si fa (anche) facendo

Sandra Catellani

Chiudiamo con una domanda pratica: quanto i nostri comportamenti plasmano la nostra identità?

Sandra Catellani

Se faccio colazione tre volte al giorno, dovrò rivalutare la mia identità di AI-snella?

Loris Vezzali

Beh, secondo la teoria dell’auto-percezione, osserviamo i nostri comportamenti per capire chi siamo. Se pratichi uno sport, ti percepisci sportivo.

Loris Vezzali

E la self-determination theory ci dice che i bisogni psicologici fondamentali sono competenza, relazione e autonomia.

Loris Vezzali

Le motivazioni possono essere intrinseche o estrinseche, ma più sentiamo di agire per scelta nostra, più il comportamento contribuisce al nostro sé.

Sandra Catellani

Quindi, il sé si costruisce anche facendo, non solo pensando.

Sandra Catellani

E con questo, direi che abbiamo dato un bel po’ di spunti per riflettere su chi siamo… o chi pensiamo di essere!

Sandra Catellani

Se volessimo riassumere, il sé è complesso e si costruisce nel contesto e nel confronto con gli altri.

Loris Vezzali

Esatto, e come sempre, il viaggio nel sé non finisce qui.

Loris Vezzali

Grazie Sandra per le tue domande “taglienti” e grazie a chi ci ha ascoltato.

Loris Vezzali

Alla prossima puntata!

Sandra Catellani

Grazie Loris, e grazie a tutti voi!

Sandra Catellani

Ci attendono ancora due puntate sul concetto di sé.

Sandra Catellani

Continuate a seguirci su “Psicologia dei gruppi”.

Sandra Catellani

Ciao!